IGP, un valore che i mercati cercano: la forza delle clementine del Golfo di Taranto

Qualità certificata, mercati in crescita e zero sprechi: il Consorzio di Tutela delle IGP Clementine del Golfo di Taranto, insieme ai suoi 7 confezionatori autorizzati, guida la nuova campagna agricola con innovazione, sostenibilità e nuove opportunità per chi sceglie di consorziarsi.

Le Clementine IGP del Golfo di Taranto sono riconosciute come uno dei simboli distintivi dell’agrumicoltura italiana di qualità, incarnando un prodotto che unisce profondamente il territorio, la tradizione e una notevole riconoscibilità a livello internazionale. Nonostante le sfide poste dalle recenti difficoltà climatiche, il Consorzio manifesta ottimismo e determinazione per la stagione imminente. Daniela Barreca, presidente del Consorzio di Tutela, ha fornito un commento dettagliato sulle prospettive della prossima stagione.

 

Il valore intrinseco dell’IGP

La presidente Daniela Barreca guarda alla stagione in arrivo con fiducia, sottolineando come la qualità del prodotto rimanga elevata, nonostante gli impatti del clima estremo della stagione precedente. A questo proposito, ha dichiarato: “La stagione delle Clementine IGP del Golfo di Taranto si presenta con prospettive positive, nonostante i segni lasciati dal clima estremo della scorsa stagione. La qualità resta alta e il marchio IGP è il nostro sigillo di garanzia, poiché garantisce al consumatore un prodotto autentico, che nasce solo nel nostro territorio e che porta con sé valori unici”. L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) si conferma quindi come un elemento fondamentale, assicurando al consumatore l’autenticità e l’origine territoriale esclusiva del frutto.

 

Il Consorzio: una piattaforma di crescita e un’opportunità per i produttori

Il Consorzio si presenta non solo come garante della tutela del marchio, ma anche come un motore di crescita e sviluppo per i suoi membri, offrendo diverse opportunità di espansione e valorizzazione del prodotto. Daniela Barreca ha illustrato le molteplici possibilità per chi decide di associarsi: “Il Consorzio non è solo tutela, ma una vera piattaforma di crescita. Oltre al fresco, c’è la grande opportunità della trasformazione: destinare parte del raccolto all’industria consente di evitare sprechi e dare nuova vita al prodotto. È una strada che rafforza la filiera e che le Clementine IGP del Golfo di Taranto, con la loro riconoscibilità, possono percorrere con ancora più successo”.

La presidente ha inoltre evidenziato i benefici tangibili dell’adesione, enfatizzando l’importanza di credere nel potenziale dell’IGP e nel futuro delle Clementine: “Consorziarsi oggi significa credere nella forza dell’IGP e nel futuro delle nostre Clementine. Chi entra nel Consorzio trova più tutele, più visibilità e più opportunità. È il momento giusto per unirsi e fare squadra. Per le aziende agricole, consorziarsi significa non solo tutelare il proprio lavoro, ma far parte di una rete che dà forza, credibilità e prospettive di crescita in Italia e all’estero.” Questa visione strategica mira a rafforzare la posizione delle Clementine IGP del Golfo di Taranto sia sul mercato nazionale che su quello internazionale

 

 

La prospettiva dei confezionatori

Tra i confezionatori autorizzati che contribuiscono al successo dell’IGP Clementine del Golfo di Taranto vi è l’Azienda Agricola Don Camillo. Andrea Benelli, amministratore delegato dell’azienda, ha espresso soddisfazione per il proprio ruolo nel riattivare il Consorzio pugliese, e la prossima campagna agrumicola rappresenterà la loro quarta esperienza come attore chiave.

Dal punto di vista agricolo, Benelli ha confermato la tenacia degli agrumeti di fronte alle avversità climatiche: “Il clima ha messo a dura prova gli agrumeti, ma il lavoro costante nei campi ci permette di dire che avremo clementine di altissima qualità”. Sebbene fare previsioni precise sulle rese per la prossima stagione rimanga difficile, Benelli ha ribadito il valore inequivocabile dell’IGP: “sappiamo quanto l’IGP sia un valore che i mercati riconoscono e cercano sempre con maggiore frequenza”.

 

 

Riguardo alle strategie di confezionamento e distribuzione, l’Azienda Agricola Don Camillo ha illustrato le soluzioni più diffuse nella stagione precedente. Oltre al tradizionale monostrato, sono stati prevalentemente utilizzati il cestino da 1,5 kg con manico, preferito per i calibri più grandi (solitamente I e II), e la rete da 1 kg per i calibri più piccoli, tipicamente dalla III alla IV. L’azienda rifornisce diverse insegne della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) nazionale, garantendo una copertura capillare del paese, dal Nord al Sud.

Un aspetto centrale evidenziato da Benelli è l’importanza del marchio IGP nel settore agroalimentare. Egli ha sottolineato che “Nel settore agroalimentare, l’IGP è riconosciuto come un marchio di qualità e garanzia, capace di generare crescente interesse rispetto a prodotti della stessa categoria”. Il legame intrinseco dell’IGP con il territorio porta la maggior parte dei volumi a essere commercializzati nel mercato domestico. Nonostante il disciplinare di produzione, che assicura qualità e tracciabilità, imponga costi maggiori ai produttori, le Clementine IGP del Golfo di Taranto sono solitamente vendute con un rincaro di circa il 10% rispetto ad altre clementine, evidenziando il valore aggiunto e la fiducia che il marchio infonde nel consumatore”.

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